“Al di là del metodo, in tema di lavoro accessorio è fondamentale introdurre dei correttivi che limitino l’uso indiscriminato dello strumento dei voucher e che, al contempo, tutelino il concetto di occasionalità, così come previsto originariamente dalla regolamentazione introdotta in Italia nel2003”. È quanto dichiara Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, componente Fidaldo, aderente Confedilzia.

 “La nostra associazione – prosegue Zini – sostiene da anni l’esigenza di modificare il meccanismo che regola i voucher, anche alla luce del ‘boom’ registrato negli ultimi anni relativamente al loro utilizzo.La stessa Commissione Lavorodella Camera dei Deputati nel mese di luglio, accogliendo una richiesta di Assindatcolf, ha espresso parere favorevole affinché venga esteso il limite annuale a 2 mila euro anche ai committenti non imprenditori”.

 “In un momento storico in cui il welfare pubblico non riesce più a soddisfare le esigenze dei cittadini facendo ricadere il peso dell’assistenza su un modello familiare ‘fai da te’, è quanto meno opportuno, – conclude il vice presidente Assindatcolf – che il settore domestico venga rivalutato ma soprattutto opportunamente tutelato”.

 

 

 

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