“Le parole pronunciate oggi in aula alla Camera dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in materia di lavoro accessorio ci rassicurano: servono immediate modifiche allo strumento dei buoni lavoro. Miglioramenti che garantiscano i diritti dei lavoratori ma al contempo anche quelli delle famiglie, poichè ad oggi, così come concepita, la normativa che regola il lavoro accessorio espone i datori di lavoro a rischi di controversie legati ad un utilizzo improprio degli stessi voucher”. È quanto dichiara Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico (componente Fidaldo, aderente Confedilizia).

 “Domani in commissione Lavoro alla Camera – prosegue Zini – avremo modo di illustrare nel dettaglio la nostra ‘ricetta’ migliorativa sul lavoro accessorio. In attesa di nuove disposizioni sulla tracciabilità, siamo convinti che, alla luce delle peculiarità del settore domestico un cambio di passo sia possibile solo inserendo dei meccanismi che abbassino la soglia massima di 7 mila euro e prevedendo anche per il lavoro domestico, un limite di 2 mila euro per singolo committente”.

 

 

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