Dall’1 luglio 2013, la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea e da quella data è possibile assumere i cittadini croati come propri collaboratori domestici, senza necessità di chiedere loro il permesso di soggiorno. Lo evidenzia in una nota Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia.
Infatti, se per quanto riguarda l’accesso al mercato del lavoro subordinato, il Governo italiano, ha deciso di avvalersi di un regime transitorio, prima di liberalizzare completamente l’accesso, per il settore domestico e di assistenza alla persona ha stabilito l’apertura immediata.
Pertanto – sottolinea Assindatcolf – i datori di lavoro che intendono procedere all’assunzione di lavoratori croati come, per esempio, colf, badanti e baby-sitter dovranno rispettare solo gli ordinari adempimenti previsti dalla normativa vigente in materia di lavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, conclude Assindatcolf, con una specifica circolare ha di conseguenza dichiarato archiviate tutte le richieste di nulla osta al lavoro domestico presentate allo Sportello Unico per l’Immigrazione – tramite il decreto flussi o la procedura di emersione – per un lavoratore di nazionalità croata.
Per ogni informazioni in merito, ci si può rivolgere alle sezioni locali di Assindatcolf i cui indirizzi possono essere reperiti sul sito (all’indirizzo www.assindatcolf.it) oppure possono essere richiesti al numero verde 800.162.261.
Roma, 9 luglio 2013 UFFICIO STAMPA
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