“Un contributo di 300 euro una tantum per il ricongiungimento familiare: è il rimborso che Cassacolf mette a disposizione dei lavoratori domestici regolarmente iscritti che ospitano presso il loro domicilio o residenza dei parenti in fuga dalla guerra. La misura è contenuta nel nuovo regolamento approvato da Cassacolf per far fronte all’emergenza umanitaria”. È quanto dichiara Alessandro Lupi, vice presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.

“Come parti sociali firmatarie del Ccnl di settore – continua Lupi – abbiamo lavorato a questa iniziativa per portare un contributo di solidarietà alla popolazione ucraina, che in Italia è storicamente dedita alla cura dei nostri cari. Nel comparto domestico, infatti, il 15% dei lavoratori stranieri in forza sono di origine ucraina e tra questi i potenziali beneficiari della misura sono circa 33 mila. Ci è sembrato quindi doveroso fare la nostra parte”.

“Tra i requisiti richiesti per accedere al rimborso – spiega Lupi – c’è il vincolo di parentela. Il beneficiario del contributo deve, infatti, ospitare parenti entro il terzo grado e/o affini entro il secondo grado sfollati dall’Ucraina in conseguenza del conflitto armato. Il contributo, che prescinde dal numero di parenti e/o affini ospitati, viene erogato sottoforma di rimborso per spese sostenute a partire dal 24 febbraio 2022 per la fornitura di prodotti e beni alimentari, farmaceutici, vestiario o materiali scolastici. A presentare richiesta – conclude – deve essere il lavoratore domestico ospitante regolarmente iscritto alla Cassa (con almeno gli ultimi 2 trimestri versati con un minimo di 8 euro) tramite compilazione di apposito modulo disponibile a breve sul sito di Cassacolf. Le domande possono pervenire a far data dal 1° maggio 2022”.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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