Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia, accoglie in modo positivo il parere dell’Avvocatura di Stato, recepito in un’apposita circolare ministeriale, che fornisce un’interpretazione ufficiale su cosa debba intendersi – ai fini della regolarizzazione dei lavoratori stranieri in atto – per “organismo pubblico legittimato a rilasciare la documentazione” utile per attestare la presenza del lavoratore irregolare in Italia almeno dal 31.12.’11.
Sono ora, in parte, ridotte le difficoltà incontrate dalle famiglie nei giorni passati per la verifica della sussistenza dei requisiti necessari per far emergere i lavoratori domestici clandestini.
Appare positiva all’Assindatcolf la decisione dell’Avvocatura di interpretare (anche in considerazione del fatto che la sanatoria ha come destinatari soggetti, stranieri, con posizione di irregolarità nel territorio nazionale) in modo ampio il termine “organismi pubblici”, tanto da includervi anche quei soggetti – privati o municipalizzati – che, istituzionalmente o per delega, svolgono una funzione o un’attribuzione pubblica o un servizio pubblico. Tali soggetti, infatti, erogano servizi o intrattengono “relazioni di carattere lato sensu pubblici”, indipendentemente dalla condizione di regolarità dell’utente.
Possono, quindi, essere considerate valide, ad esempio: “la certificazione medica proveniente da struttura pubblica; il certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore; tessere nominative dei mezzi pubblici; certificazioni provenienti dalle forze pubbliche, quali sanzioni stradali, amministrative, multe di oggi genere, ecc…; titolarità di schede telefoniche di operatori Italiani (quali Tim, Vodafone, Wind, 3. ecc…); centri di accoglienza e/o di ricovero autorizzati o anche religiosi”.
Assindatcolf, nonostante tali chiarimenti arrivino quasi allo spirare del termine per presentare la domanda di regolarizzazione, esorta tutti i datori di lavoro domestico che si trovassero in una situazione “sanabile” a procedere entro il 15 ottobre: è un “treno da non perdere”.
Assindatcolf ricorda che non avvalersi della sanatoria vuol dire continuare a trovarsi “coscientemente” in una situazione d’irregolarità, che potrebbe comportare notevoli inconvenienti ai datori di lavoro. Basti pensare a tutte le conseguenze – anche penali – cui andranno incontro coloro che continueranno, dopo il 15 ottobre, ad avvalersi di lavoratori extracomunitari irregolari.
Tra queste ricordiamo: l’ aumento della pena da un terzo alla metà se i lavoratori sono più di tre o se sono minori in età non lavorativa oppure se sono sottoposti a grave pericolo; una sanzione amministrativa accessoria applicata dal giudice con sentenza di condanna pari al costo medio del rimpatrio del lavoratore straniero; la presunzione, fino a prova contraria, della sussistenza dell’attività lavorativa da almeno tre mesi per i rapporti di lavoro irregolari risultanti in seguito a controlli o accertamenti.
Assindatcolf segnala, infine, che tutte le sue Sezioni locali (i cui indirizzi sono reperibili sul sito www.assindatcolf.it o al numero verde 800.162.261) sono a disposizione dei datori di lavoro domestico che intenderanno procedere all’emersione del proprio lavoratore, supportandoli nell’espletamento delle procedure di regolarizzazione sia verificando se sussistono tutte le condizioni previste dalla normativa per avanzare l’istanza sia nella presentazione della stessa
Roma, 5 ottobre 2012 UFFICIO STAMPA
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