“Costruire una nuova governance delle politiche per la non autosufficienza che sia in grado di fornire risposte complementari ed integrate a chi, ogni giorno deve fare i conti, anche economici, con questa condizione, a cominciare dalle oltre 2 milioni di famiglie che si avvalgono dell’aiuto degli assistenti familiari e delle badanti”. Così Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, una delle circa 50 realtà che hanno aderito al Network ‘Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza’, che oggi ha reso pubblica la propria proposta di riforma. Si tratta di un articolato documento di lavoro finalizzato ad arricchire il Disegno di legge delega a cui sta lavorando il Governo nell’ambito degli obiettivi del PNRR. La proposta verte intorno a cinque messaggi fondamentali: arrivare ad una riforma ambiziosa; superare la frammentazione delle misure e dei servizi; dare risposte diverse ai diversi bisogni; puntare a percorsi di assistenza semplici ed unitari; conseguire la tutela pubblica della non autosufficienza.
“Il nostro obiettivo – dichiara Zini – è quello di contribuire al lavoro che il Governo ha già intrapreso e nel condividere l’articolato che abbiamo prodotto, sottolineiamo le nostre richieste che pure vi sono state accolte: la domiciliarità quale strumento base per la buona gestione della non autosufficienza, peraltro largamente il più diffuso; percorsi di assistenza unitari, dall’accesso (PUA) alla valutazione (VNB), per giungere al Progetto Assistenziale Integrato (PAI) a seconda delle diverse esigenze dei cittadini e delle loro famiglie. Tra le misure proposte rientrano a pieno titolo anche quelle legate all’assistenza domiciliare, come nel caso di chi assume le cosiddette badanti, una figura già ben definita dal Contratto Collettivo Nazionale a cui Assindatcolf partecipa alla sottoscrizione. Per questo – prosegue – oltre alla creazione di un Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), insistiamo anche sull’istituzione di una Prestazione Universale per la Non Autosufficienza: un contributo economico che assorba ed integri l’attuale indennità di accompagnamento e, possibilmente, tutte le altre forme di sostegno, basata sulla reale necessità del cittadino e della famiglia, con una previsione particolare di maggiorazione in caso di regolare assunzione di personale domestico. Accanto a queste misure – conclude Zini – la richiesta di prevedere, anche per tutti coloro che si trovano nella condizione di non autosufficienza e che sostengono costi per personale domestico, delle agevolazioni fiscali semplificate e potenziate rispetto al sistema attuale. Una misura necessaria e non più rinviabile che avrebbe importanti ricadute anche sul fronte della lotta al lavoro irregolare, con l’emersione di centinaia di migliaia di posti di lavoro oggi in nero”.