“Per combattere il lavoro nero nel settore domestico, che purtroppo vanta percentuali altissime di irregolarità, servono incentivi alla regolare assunzione, sgravi fiscali, misure che consentano alle famiglie di rientrare almeno in parte dei costi, spesso insostenibili, necessari per assumere una colf, badante o baby sitter. I buoni lavoro di cui oggi abbiamo sentito parlare la premier Meloni rischiano di essere una nuova versione dei vecchi voucher o dell’attuale Libretto famiglia: strumenti totalmente inadeguati ad affrontare il vero problema di cui soffre il comparto”. Così Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico commentando una delle misure oggi annunciate dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Secondo le nostre stime – prosegue Zini – su circa 2 milioni di lavoratori impiegati nel comparto, oltre 1,2 milioni sarebbero senza contratto, ben 6 domestici su 10. Far passare per lavoro occasionale delle prestazioni che in realtà non lo sono, alzando per di più le soglie, significherebbe esporre le famiglie a rischio vertenza e non tutelare i diritti dei lavoratori. Per questo chiediamo al Governo di avviare un confronto urgente finalizzato al miglioramento del provvedimento” conclude.