“E’ un grave errore pensare che si possa combattere il lavoro nero nel settore domestico recuperando l’evasione di colf e badanti note all’Inps ma sconosciute al fisco, attività certamente dovuta ma che si poteva fare da più di vent’anni. Al contrario, il rischio è che si possa favorire la crescita del sommerso, che nel comparto domestico ha già percentuali altissime: nel 2020 il tasso di irregolarità stimato dall’Istat era del 51,7%”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.
“L’ultima versione della Legge di Bilancio – continua Zini – prevede all’articolo 17: ‘Misure di contrasto all’evasione nel settore del lavoro domestico’, da concretizzarsi mediante uno scambio dati tra gli archivi dell’Inps e quelli dell’Agenzia delle Entrate. Un’operazione che, non solo poteva già essere attuata da anni, ma che potrebbe generare un vero cortocircuito se resterà una misura isolata. Si vanno, infatti, a colpire i lavoratori regolari sconosciuti all’Agenzia delle Entrate – non grandi evasori – incentivando chi si trova nella stessa condizione a rifugiarsi nel ‘nero’. Sta già succedendo, con buona pace del Piano triennale di lotta al lavoro sommerso. A confermarlo sono i circa 80mila domestici regolari che tra il 2021 ed il 2022 sono scomparsi dagli archivi dell’Inps a fronte, però, di una domanda che soprattutto per la non autosufficienza, continua a crescere”.
“L’unico modo per combattere il lavoro nero e sostenere economicamente le famiglie, sempre più in affanno a causa del caro vita e degli aumenti retributivi del personale legati all’inflazione, è quello di prevedere incentivi per la regolare assunzione. Bonus immediatamente disponibili per chi non può sostenere l’indispensabile spesa per badanti o baby sitter e agevolazioni fiscali, come la totale deduzione del costo del lavoro domestico, non più solo i contributi ma anche lo stipendio, le ferie, la tredicesima ed il Tfr. Ancora una volta, però, – conclude Zini – nella Legge di Bilancio non sembrano esserci misure che vadano nella giusta direzione”.