“La pandemia non frena il settore domestico regolare che cresce del 7,5% rispetto ai livelli pre-Covid, non superando tuttavia il milione di addetti. Da 848.987 colf, badanti e baby sitter regolari censite nel 2019, si passa 920.722 del 2020. È quanto emerge dall’ultimo report pubblicato sul portale dell’Inps all’interno della banca dati dell’Osservatorio sui lavoratori domestici”. Così Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.

“L’incremento – spiega Zini – era atteso e interrompe un trend di decrescita iniziato nel 2013. Tuttavia, seppur trainato dalla procedura di regolarizzazione introdotta lo scorso anno con il Dl Rilancio, ci saremmo aspettati un incremento ben maggiore e soprattutto relativo alla componente straniera. Stando ai dati dell’Inps, infatti, la componente italiana è cresciuta di più (+12,9% rispetto all’anno precedente) rispetto a quella straniera (solo +5,2% rispetto all’anno precedente), ma i numeri assoluti sono quasi identici +32 mila italiani e fronte di +31 mila stranieri. I conti quindi non ci tornano: su oltre 200 mila istanze presentate nell’ambito della procedura di regolarizzazione che si è chiusa ad agosto del 2020, oltre 176 mila hanno infatti riguardato il lavoro domestico. Sebbene l’iter della sanatoria abbia subito un rallentamento e la maggior parte delle procedure non sia ancora arrivato a conclusione i rapporti avrebbero dovuto essere già denunciati all’Inps, ci chiediamo dunque che fine abbiano fatto questi lavoratori”. “Complessivamente – conclude Zini – ora più che mai torniamo a chiedere al Governo di introdurre degli incentivi all’assunzione per il comparto domestico soprattutto nella forma della deducibilità fiscale dei costi. A questo proposito ricordiamo che sono in itinere sia il decreto legge c.d. Sostegni bis che, soprattutto, il Family Act e la Riforma fiscale, ambedue finanziate con i fondi del PNRR o con fondi italiani connessi a tale imponente progetto di ripresa e resilienza. Solo utilizzandoli anche per il nostro settore, rendendolo strutturalmente solido, potremmo concorrere alla crescita ed allo sviluppo dell’economia del Paese”.

Qui per consultare il report dell’Inps

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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