“A causa dell’inflazione da gennaio 2024 le famiglie datrici di lavoro domestico dovranno fare i conti con nuovi aumenti retributivi nella busta paga di baby sitter, badanti e colf, che si andranno a sommare a quelli già scattati ad inizio 2023, che hanno comportato un aumento del 9,2% sui minimi retributivi, con pesanti ricadute in termini di sostenibilità della spesa, cresciuta mediamente negli ultimi 6 mesi di circa 58 euro, con picchi che arrivano fino a 112 euro  nel caso della baby sitter e di 80 per la badante”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo Intergruppo Parlamentare sul Lavoro Domestico presso la Camera dei Deputati.

“Secondo una recente indagine da noi commissionata alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro risulta, infatti, che nei primi 6 mesi dell’anno la spesa per la baby sitter è passata da 747 a 859 euro, con un incremento medio di circa 112 euro al mese, mentre per le badanti da 1.146 a 1.224 euro (+78 euro al mese). La nuova stangata che si prospetta da gennaio 2024 – prosegue – difficilmente potrà essere sostenuta dalle famiglie senza un aiuto diretto ed immediato da parte del Governo. Servono misure a sostegno della non autosufficienza e della natalità. L’eventuale istituzione di una nuova figura, quale l’assistente alla maternità, sicuramente potrà rappresentare un valore aggiunto ma riteniamo che la priorità del comparto domestico sia quella di una riorganizzazione complessiva, sia normativa, che tecnico-tecnologica. È questa la prima emergenza che porteremo all’attenzione del neonato Intergruppo Parlamentare sul Lavoro Domestico, di cui vogliamo essere parte attiva”.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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