“Cresce in Italia il numero degli occupati, che nel mese di luglio ha superato la quota dei 23 milioni ma accanto a questo il Governo non può ignorare l’esistenza di oltre 13 milioni di persone cosiddette ‘inattive’, all’interno delle quali si nascondono oltre 3 milioni di lavoratori in nero, di cui, sappiamo, circa un milione solo nel settore domestico”. E’ quanto afferma Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, componente Fidaldo, aderente Confedilizia, commentando gli ultimi dati sul lavoro resi noti dall’Istat.

“Ora più che mai – prosegue – appare urgente mettere in campo una politica di incentivazione dell’emersione dell’occupazione irregolare, soprattutto in un settore come quello del welfare familiare che ha a che fare con la vita delle persone: dall’assistenza ad anziani e disabili, alla cura dei minori. Per recuperare quel milione di lavoratori ‘invisibili’ servono, però, misure che rendano vantaggioso il costo del lavoro regolare, incentivi fiscali come la deduzione del costo del lavoro domestico, oggi concesso in modo parziale e totalmente insufficiente a fronte di spese ingenti (17 mila euro l’anno è il costo medio di una badante a tempo pieno) completamente a carico delle singole famiglie”.

“Nel momento in cui sta prendendo forma il nuovo piano dell’Esecutivo nazionale per incentivare le assunzioni dei giovani chiediamo inoltre – conclude Zini – che il settore domestico, ovvero le famiglie, non siano escluse dalla possibilità di ottenere sgravi in qualità di datori di lavoro, cosa alla quale assistiamo, invece, puntualmente da troppi anni a questa parte”.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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