“Abbassare le tasse per chi ha una badante in regola diventi una priorità del prossimo Esecutivo nazionale: da sinistra a destra, le forze politiche accolgano l’appello di un’associazione, la nostra, che in completa solitudine, da anni, chiede alle Istituzioni competenti di accendere i fari su un settore troppo spesso rimasto escluso da tutti i provvedimenti di legge, ad iniziare da quello di Bilancio ora all’esame del Parlamento”. È quanto dichiara Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, componente Fidaldo, aderente Confedilizia.
“I bisogni delle persone e delle famiglie in particolare – prosegue – non possono e non devono avere un ‘colore’. Bene, dunque, che si inizi a riflettere sul comparto domestico in termini generali: sui lavoratori, che indubbiamente sono sottoposti a mansioni gravose se svolte con continuita, così come emerge dal dibattito sull’innalzamento dell’età pensionabile relativamente alle badanti; ma occorre non dimenticare l’altra faccia della medaglia. Parliamo della componente davvero fragile della società, fatta di anziani e di famiglie che, in mancanza di un welfare pubblico e di adeguate agevolazioni fiscali, sono obbligati a diventare datori di lavoro di badanti e baby sitter, con tutte le responsabilità ed i costi che ciò comporta. Per questo Assindatcolf ribadisce la richiesta di introdurre la totale deduzione del costo del lavoro domestico, una misura che potrebbe essere messa in campo anche gradualmente, partendo dall’assistenza alle persone non autosufficienti, anziani e bambini”.