La presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro a colloquio con Assindatcolf “bisogna disegnare una politica fiscale che tenga conto che la famiglia va sostenuta perché a sua volta sostiene”.

Disegnare una politica fiscale che sostenga le famiglie, ammortizzatore sociale per eccellenza, nell’ottica di un generale ripensamento del suo ruolo nella moderna società. A parlare è Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro impegnata in questi giorni a Roma a coordinare il Festival del Lavoro 2016. Al centro della manifestazione, che si concluderà il 2 luglio, i temi del lavoro, della famiglia e le prospettive future.

“La famiglia – ha spiegato Calderone in un colloquio con Assindatcolf – ha ruolo determinante che deve essere rivisto, ripensato e sostenuto. Il fatto di aver intitolato il Festival ‘La fatica nelle mani’ è un modo per rimettere il tema al centro delle discussioni non solo ed esclusivamente relativamente ai temi tecnici legati alle forme del mercato del lavoro. Dobbiamo far comprendere come una buona norma, nel tradursi in occupazione, possa anche ridare serenità alle famiglie italiane”.

“Oggi la famiglia è un pilastro importante della società, – ha continuato – spesso in difficoltà anche a causa della crisi che cambia l’orizzonte lavorativo delle persone e di conseguenza anche le aspettative di vita. La famiglia è il primo ammortizzatore sociale, quello per eccellenza, in cui il figlio che non lavora trova sostegno da parte dei genitori, se va in crisi e perde il reddito perde anche la possibilità di sostenere i suoi membri”.

Ecco allora l’importanza di “orientarsi ad un welfare della persona, al sostegno della famiglia, – ha spiegato la presidente – creando una rete di servizi che consenta alle donne che vogliono lavorare di mettersi in gioco e di non dover fare la scelta perché non esistono servizi pubblici o alternativi che possano in qualche modo sostenere la famiglia”. Una situazione, questa, che spesso “obbliga le donne a non lavorare perché magari i servizi costano troppo ed il reddito che si acquisisce non è abbastanza. Il Santo Padre ieri ha detto che non c’è dignità senza lavoro, questo per noi si traduce anche nel promuovere la buona occupazione a partire dalla famiglia e nella necessità di sostenere i servizi di cura alla persona. Bisogna disegnare una politica fiscale che tenga conto che la famiglia va sostenuta perché a sua volta sostiene. Favorire la famiglia significa favorire l’economia, far girare il denaro in nuovi consumi”.

Dall’Italia all’Europa, secondo la presidente Calderone con la nascita del nuovo Pilastro europeo dei diritti sociali possono aprirsi “grossi sviluppi positivi. In questo momento – ha spiegato – l’Europa è in una fase di riassetto e di assorbimento di quelle che possono essere le conseguenze della Brexit ma non possiamo dimenticarci che dall’Europa vengono anche tanti insegnamenti. In tema di diritti c’è una legislazione molto avanzata ed è quella che poi fa la differenza e porta gli Stati a dover fare gli adeguamenti”.

Quanto all’eventualità di avviare in futuro una collaborazione tra la realtà dei Consulenti del Lavoro e quella dell’associazione nazionale dei Datori di Lavoro Domestico “il compito della categoria – ha concluso la presidente – deve essere anche quello di sostenere i fenomeni associativi e di confrontarsi con le associazioni dei vari settori per cercare di contribuire, attraverso una migliore informazione, all’utilizzo ragionato e corretto di tutte quelle che sono le norme che attengo al rapporto di lavoro. Nel settore domestico questo è ancora più importante perché credo che la famiglia debba essere sostenuta anche attraverso una corretta informazione”. 

 

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