“Assindatcolf esprime grande apprezzamento e soddisfazione per l’approvazione di oggi, in plenaria del Parlamento Europeo, della risoluzione sui diritti dei lavoratori domestici. Si tratta di un primo, fondamentale step verso la ‘professionalizzazione’ di un’attività che nei fatti rappresenta il punto cardine sul quale si costruisce il welfare italiano ed europeo, anche se troppo spesso e’ ancora considerato un lavoro di serie B”. E’ quanto afferma Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico (aderente Confedilizia, componente Fidaldo) e vice presidente di Effe, European Federation for Family Employment.

 “Insieme ad Effe,la Federazione Europeadei datori di Lavoro Domestico – prosegue Zini – ci siamo adoperati in questi mesi a Bruxelles affinché si potesse arrivare a questo risultato. Una vittoria di tutti e non soltanto dei tanti lavoratori, badanti, colf e baby sitter, ma anche delle famiglie datrici di lavoro. I lavoratori del settore in gran parte migranti, vengono privati di diritti fondamentali perché  rimangono confinati in un mercato sommerso. Solo in Italia – continua il vice presidente Assindatcolf – parliamo di circa 1 milione di lavoratori in nero. Una situazione non più tollerabile che richiede un convinto intervento del Governo. La deduzione totale del costo del lavoro domestico può essere una soluzione, un incentivo per le famiglie ad assumere in modo regolare. Per questo continueremo a batterci in tutte le sedi istituzionali”.

 

 

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Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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