“Dietro la scelta scellerata, speriamo scongiurata per sempre, di introdurre una ‘colf-tax’ si nasconde una precisa strategia politica, quella di utilizzare il settore domestico come uno strumento per fare cassa”. È quanto dichiara Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.
“Siamo al paradosso, – prosegue – non solo non viene riconosciuto il fondamentale ruolo sociale ed economico delle famiglie ma si tenta in tutti i modi di colpirle. La cronaca di queste ultime settimane rappresenta solo l’ennesima conferma di questo: prima si escludono i datori di lavoro domestico dai benefici previsti per le imprese che assumono percettori di reddito di cittadinanza, ora si tenta di trasformarli in sostituto d’imposta. Una strategia miope anche rispetto ai reali problemi: la vera piaga non sono i lavoratori che evadono e che, molto spesso, hanno redditi al di sotto della soglia per la quale è obbligatorio dichiarare. Il dramma, purtroppo ad oggi ancora insoluto a causa di una politica immobile e cieca, si nasconde nell’economia sommersa. Per invertire la tendenza basterebbe concedere agevolazioni fiscali ma evidentemente c’è qualche preciso interesse a lasciare le cose come stanno. L’introduzione della ‘colf-tax’ rappresenterebbe solo un aumento di incombenze, responsabilità e costi per le famiglie e noi ci batteremo per evitare che questo accada”.