“La riattivazione di quote specifiche nella programmazione triennale dei flussi di ingresso per gli addetti dei settori dell’assistenza familiare è una novità importantissima, che colma un vuoto che si protraeva dal 2012. Ringraziamo il Governo – ed in particolare la DG Immigrazione del Ministero del Lavoro – per aver effettuato un’analisi dei fabbisogni del mercato del lavoro del Paese, emersa anche dal confronto con le associazioni datoriali e sindacali, tra cui Assindatcolf. Nei mesi precedenti abbiamo infatti portato all’attenzione del Governo lo studio commissionato al Centro Studi e Ricerche IDOS sul fabbisogno aggiuntivo di manodopera straniera nel comparto domestico, presentato lo scorso 23 marzo. Ora l’auspicio è che nella definizione delle quote da destinare ai vari comparti si tenga conto di tale studio
Per coprire le esigenze familiari di cura ed assistenza domestica in Italia servirebbero fino a 23mila lavoratori non comunitari l’anno da assumere nei ruoli di colf e badanti, circa 68mila nel triennio 2023-2025”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, associazione nazionale dei datori lavoro domestico.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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