“Oggi per la prima volta il vice ministro Sileri ha citato le badanti tra le categorie che svolgono attività lavorativa a rischio, ovvero a strettissimo contatto con le persone più fragili, anziani anche over 85, malati e disabili. Proprio per questo motivo lo scorso 23 dicembre, insieme a tutte le parti sociali firmatarie del Ccnl del settore, abbiamo inviato un avviso comune al Governo per chiedere che le badanti venissero inserite tra le categorie che riceveranno il vaccino in via prioritaria. Siamo ancora in attesa di una risposta: serve una posizione unitaria di tutto l’Esecutivo e chiarezza sulla tempistica”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, componente della Federazione Italiana Fidaldo, tra i firmatari dell’avviso comune.
“In Italia – prosegue il presidente di Assindatcolf – le badanti sono circa 1 milione, tra regolari e non. Seppur in un ambito più ristretto, i compiti che svolgono possono essere equiparati a quelli del personale che opera nelle Rsa. Includere le badanti tra le categorie che riceveranno il vaccino in via prioritaria sarebbe, quindi, un’operazione sensata e logica che ci auguriamo che il Governo voglia fare propria da subito, modificando il piano vaccinale. Occorre, infine, tenere presente che il requisito dell’avvenuta vaccinazione sarà sicuramente richiesto per le nuove assunzioni e, a regime, l’eventuale rifiuto potrà portare al licenziamento poiché nel settore domestico si può sempre interrompere il rapporto anche senza giusta causa”.