“Solo 1 lavoratore domestico su 10 riuscirà a rientrare nelle quote autorizzate dal Decreto Flussi di quest’anno. A parlare sono i numeri: su oltre 86mila domande precaricate al 26 novembre sul portale dedicato del Ministero dell’Interno, solo 9.500 saranno accolte. Una vera e propria ‘lotteria’ che poteva essere evitata. Il Click Day di questa mattina ha, infatti, confermato tutti i limiti del passato, anche dal punto di vista informatico. Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto dalle nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale, pesanti rallentamenti nell’invio delle domande si sono registrati sul portale che, come prevedibile, si è ripetutamente bloccato ancora prima delle ore 9.00”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, facendo un primo bilancio sul Click Day per il lavoro domestico che si è tenuto questa mattina.

“Ora – prosegue Zini – siamo preoccupati soprattutto per le tempistiche. Che fine faranno le oltre 76mila domande in over booking? Il nostro auspicio è che possano ottenere una corsia preferenziale in vista del prossimo Click Day, che sarà tra due mesi, il 7 febbraio 2024. Il rischio è che il Ministero non invii una risposta circa l’accoglimento dell’istanza in tempo, costringendo le famiglie a presentarne una nuova, magari inutilmente e con maggiori difficoltà, rimanendo nuovamente deluse. Per questo chiediamo al Governo e al Ministero procedure e tempi certi, ma anche un allargamento delle quote per il settore domestico, che sono assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno. Secondo le stime contenute nel nostro Rapporto 2023 “Family (Net) Work”, servirebbero infatti 23mila nuove unità l’anno, 68mila nel triennio. Cifre ben al di sopra di quelle che sono state autorizzate da qui al 2025”.

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