“Nessun click day oggi per le famiglie datrici di lavoro domestico, rimaste ingiustamente escluse a causa di una mancata programmazione che va avanti da oltre 12 anni e che sta rendendo figure come colf e badanti irreperibili sul mercato del lavoro. Al Governo e al ministro Calderone chiediamo di allargare le maglie del decreto flussi, prevedendo quote anche per il settore domestico. Per soddisfare le esigenze delle famiglie servirebbero 23mila nuovi lavoratori non comunitari l’anno, 68 mila nel triennio 2023-2025”. Così Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico. “Parliamo di quote vere – prosegue – e non di emersione di lavoratori già presenti illegalmente. Risorse in più ma anche procedure più semplici, perché le famiglie non sono imprese e non possono pensare di rivolgersi ai centri per l’impiego che, tra le altre cose, ad oggi non sono neanche gli enti preposti al collocamento nel nostro settore, considerando che poi è l’Inps a gestire le assunzioni”.