Alcuni giornali lamentano che le baby sitter operano ancora oggi in un vero far west normativo, in assenza di un contratto e di leggi appositamente dedicate.
L’Assindatcolf (Associazione Sindacale Datori di Lavoro dei Collaboratori Familiari, aderente a Confedilizia) in relazione a tali inesatte notizie, precisa che, insieme a Fidaldo (alla quale aderisce) ed ai Sindacati dei Lavoratori, CGIL-CISL-UIL e Federcolf, ha firmato il Contratto Collettivo Nazionale sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico (cioè del rapporto di lavoro degli addetti a supporto della casa e della famiglia) di prossimo rinnovo.
Tale contratto di lavoro, all’articolo 10, prevede la figura dell’assistente all’infanzia, o baby sitter, che viene inquadrata in seconda categoria. L’anzidetto articolo contempla inoltre le figure del puericultore e dell’istitutore (per le quali è richiesta una specifica ed elevata competenza professionale) che vengono inquadrate in prima categoria o, se in possesso di specifico diploma riconosciuto, anche in prima categoria super.
L’Assindatcolf ha in programma – prosegue la nota – la formazione professionale del personale addetto alla famiglia e, anche a tale scopo, ha aderito a FOR.TE – Fondo per la formazione continua, costituito da Confcommercio.
Quindi, nel settore non vi è nessun “far west normativo”, ma norme ben precise che stabiliscono specifici diritti e doveri per entrambe le parti.
L’Assindatcolf è a disposizione per tutte le informazioni e i chiarimenti che dovessero necessitare al numero verde 800.162.261.
Roma, 19 gennaio 2005
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