“Sono anni che Assindatcolf denuncia la ‘bomba sociale’ dell’invecchiamento. Finalmente l’Istat ha certificato con i dati quello che è già sotto gli occhi di tutti: la popolazione invecchia, nel 2050 gli anziani saranno 20 milioni ed il nostro Paese non è pronto ad affrontare questa situazione, né tanto meno lo sono le famiglie che già si fanno interamente carico dell’assistenza, a fronte di un welfare pubblico che non riesce più a soddisfare i bisogni delle persone. E’ tempo di organizzarsi”. E’ quanto dichiara Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia e firmataria del contratto collettivo nazionale che regola il settore.

“In Francia – prosegue – nel 2015 è stata adottata una legge dal titolo significativo: ‘Adeguamento della società all’invecchiamento’. In Italia, purtroppo, siamo anni luce indietro, si consideri che la legge che regola il settore domestico è ‘vecchia’ di 60 anni. Al contrario, questo quadro demografico imporrebbe delle risposte da parte del legislatore: sgravi fiscali per le famiglie che si fanno carico dell’assistenza; politiche attive sul lavoro anche sul fronte della formazione del personale a cui affidiamo i nostri cari e misure di conciliazione vita lavoro, affinché anche le donne possano puntare sulla carriera. Non ultimo – conclude Zini – il tema dei voucher: se opportunamente configurati possono davvero fare la differenza in un settore dove oltre il 60% degli addetti è in nero”.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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