“In Italia vivono 3,8 milioni di anziani non autosufficienti, tra questi circa 1 milione hanno alle proprie dipendenze un’assistente alla persona, la cosiddetta badante, che, nella maggior parte dei casi (oltre il 50%), è anche in nero. Ecco perché chiediamo che l’assistente familiare diventi a tutti gli effetti una figura centrale all’interno nel Disegno di Legge Delega per la riforma della non autosufficienza che il Governo dovrà presentare entro l’estate”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, tra le realtà che aderiscono al “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, che oggi ha inviato una lettera al Presidente Draghi ed ai Ministri Speranza e Orlando.
“Al Governo – continua Zini – domandiamo di fare presto, un appello che arriva direttamente dalle persone che ogni giorno vivono la condizione di non autosufficienza. Una riforma a 360 gradi non è più rinviabile, all’interno della quale serve un deciso intervento dello Stato a sostegno delle famiglie datrici di lavoro domestico. Chiediamo con fermezza che le assistenti familiari, pilastro del nostro welfare, trovino un giusto riconoscimento nel nuovo Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), non solo prevedendo incentivi economici per il lavoro regolare ma anche puntando sulla professionalizzazione degli addetti. Secondo una recente indagine svolta dal Censis su un campione rappresentativo di nostri associati, per il 42,8% degli anziani over 75 lo scoppio della pandemia ha portato ad un peggioramento della propria condizione di salute, a cui si aggiunge un giudizio negativo sulla disponibilità dei servizi di cura e assistenza per la famiglia che, a causa del Covid, è peggiorato per 3 anziani su 10. È arrivato il momento di dare una risposta concreta a queste persone”.