“Se non saranno allungati i tempi previsti per il precaricamento delle istanze del ‘decreto Flussi 2025’, in particolare per le 10 mila nuove quote per l’assistenza a over 80 e disabili, si rischia un flop del click day del 7 febbraio”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, in occasione dell’audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati, sul disegno di legge in materia di gestione dei flussi migratori.

“La finestra stabilita (dal 1 al 30 novembre) per caricare le domande sul portale dedicato – spiega Zini – è infatti troppo breve per consentire alle associazioni firmatarie del Ccnl come la nostra e alle Apl, ma in generale anche a tutti i cittadini che lo faranno in modo autonomo, di poter gestire tutte le incombenze burocratiche, che tra l’altro ancora non sono state chiarite a livello operativo. In un mese non vi è nemmeno il tempo di dare una corretta informazione alle famiglie potenzialmente interessate: per questo chiediamo che la fase di precaricamento si chiuda a fine dicembre. Altrimenti si rischia di vanificare un’opportunità di cui, al contrario, c’è davvero molto bisogno”.

“Nella memoria che abbiamo presentato in audizione – continua – abbiamo anche ribadito la necessità di escludere le 10 mila quote dal meccanismo del click day o di prevedere una o più date alternative, perché le esigenze di assistenza possono verificarsi in qualsiasi momento dell’anno e non possono essere ricondotte ad un solo giorno”. Infine l’auspicio: “Chiediamo che così come avvenuto per il 2025,  con la previsione di ulteriori 10mila quote in aggiunta alle 9.500 già programmate, anche nel futuro il comparto domestico possa contare su un numero di quote congruo rispetto al fabbisogno familiare”.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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