“Oltre al decremento pari a quasi l’8% del numero complessivo dei lavoratori domestici regolari censiti nel 2022, preoccupa il consistente calo del numero delle badanti, diminuite del 5,6% rispetto all’anno precedente. Un dato in assoluto contrasto rispetto ai trend che descrivono un Paese alle prese con un ‘inverno demografico’ senza precedenti. Questo fa supporre, dunque, che vi sia stato un contestuale aumento del lavoro sommerso, come del resto suggerisce il titolo dell’incontro odierno”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, in occasione dell’evento organizzato dall’Inps e da Nuova Collaborazione “Tutto regolare?”, nel corso del quale è stato presentato il Report 2023 dell’Osservatorio Inps sul lavoro domestico.
“La fotografia scattata oggi dall’Inps – prosegue – rende ancora più urgente un intervento sul settore, rimasto purtroppo escluso dagli ultimi provvedimenti che prevedevano aiuti specifici per il comparto, come nel caso del Dl Lavoro. L’auspicio è che, come annunciato dal ministro del Lavoro Elvira Calderone proprio oggi, il tema degli sgravi e della deducibilità possa essere affrontato in modo organico e completo in sede di Legge di Bilancio. È evidente – conclude – che fino a quando il lavoro regolare costerà di più di quello in nero non si riuscirà ad aggredire il problema del lavoro sommerso, che vede il comparto domestico fanalino di coda in Italia”.