“I cittadini ucraini che hanno presentato domanda di emersione aderendo alla sanatoria del 2020 (ai sensi dell’art. 103, Dl. 34) e che sono ancora in attesa del rilascio del permesso di soggiorno potranno finalmente uscire dall’Italia per prestare soccorso ai propri familiari che scappano dalla guerra senza il rischio di vedersi negato un diritto per il riconoscimento del quale sono ancora in attesa da circa 2 anni: una piccola ‘vittoria’ che potrebbe cambiare la vita a migliaia di persone che lavorano come personale domestico tra gli oltre 18 mila che in piena pandemia hanno presentato istanza di emersione”. È quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.
“Nell’ultimo importante Dpcm in materia di protezione temporanea e internazionale firmato dal presidente Draghi – spiega Zini – è stato, infatti, anche concesso un ‘lasciapassare’ (art. 6) agli ucraini che hanno aderito alla sanatoria, così come aveva chiesto Assindatcolf dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di domestici bloccati in Italia, senza poter prestare soccorso ai propri familiari in fuga dalla guerra. D’ora in avanti – conclude Zini – non sarà più così e per questo ringraziamo anche il sottosegretario Ivan Scalfarotto che ha accolto l’appello che abbiamo lanciato nelle scorse settimane. L’auspicio è che presto, al di là dell’emergenza, anche tutti gli altri stranieri extra comunitari che sono ancora in attesa, possano finalmente ottenere il permesso di soggiorno richiesto ai sensi della procedura del 2020”.