È un italiano il nuovo vice presidente di Effe, European Federation for Family Employment and homecare: lo scorso 22 settembre Andrea Zini, attuale vice presidente di Assindatcolf,  l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico (componente Fidaldo, aderente Confedilizia) è stato nominato numero due della federazione che ha come mission quella di promuovere e tutelare a livello europeo il lavoro domestico e gli stessi lavoratori, colf, badanti e baby sitter.

“Il settore del lavoro domestico, – ha spiegato Andrea Zini – nonostante sia in grande espansione a livello globale, non è regolato da nessuna normativa in ambito europeo ed è gestito con modelli completamente differenti dai singoli Stati membri. Per questo motivo – ha continuato – ci siamo fatti promotori di una Dichiarazione scritta sul ‘family employment’ con cui chiediamo un coinvolgimento diretto al Parlamento europeo e delle Commissioni tutte, affinché sia definito un ‘codice normativo quadro’ di riferimento. Chiediamo altresì, che venga monitorato a livello statistico il settore per ottenere numeri reali che descrivano il fenomeno a livello europeo, passando per le diverse realtà che caratterizzano i singoli paesi. Solo attraverso un riconoscimento giuridico e amministrativo dei servizi domestici – ha concluso – si può contribuire a rendere più strutturato il settore, favorendo la coesione sociale e l’emersione del lavoro nero”.

 Definire un “approccio globale” al settore è una delle richieste contenute nella Dichiarazione scritta, che all’articolo 2 recita: “Se gli impieghi e i servizi presso le famiglie rappresentano il 4,9% degli impieghi totali nell’Unione Europea, è da notare che in alcuni paesi fino al 90% dei dipendenti domestici non viene dichiarato. Per questo motivo un’analisi complessiva del settore potrebbe contribuire in maniera decisiva alla creazione di impieghi dichiarati e al risanamento delle finanze pubbliche ed anche al sostegno dell’economia”.

Il documento, di cui Effe si è fatto promotore, è stato presentato a norma dell’articolo 136 del Regolamento ma affinché diventi un impegno vincolante per il Parlamento Europeo dovrà essere sottoscritto entro il 31 dicembre dalla metà più uno degli europarlamentari. 

 

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Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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