Medici, idraulici, sviluppatori di software. Ma soprattutto cuochi: sono queste le professioni più ricercate in Europa. A stilare la classifica dei profili più richiesti è stato l’Icon Institut, che ha elaborato un interessante dossier su incarico della Commissione Europea.
Lo studio mette a confronto i dati raccolti nel 2017 dalla direzione generale Ue del Lavoro, Affari Sociali e Inclusione e dal Network Europeo dei servizi pubblici dell’impiego. Oltre ai dati di 27 Paesi dell’Unione Europea ( non ci sono i dati del Regno Unito, mentre il Belgio non invia un dato unitario ma i dati delle tre Regioni in cui è suddiviso), hanno partecipato all’indagine anche Islanda, Norvegia e Svizzera.
Tra gli obiettivi dell’indagine anche quello di capire se possono essere messe in campo politiche specifiche per agevolare ‘scambi’ oltre confine, considerando che alcuni profili professionali possono essere molto richiesti in alcuni Paesi e, contemporaneamente, in eccesso rispetto alla domanda in altri. Una situazione che si riscontra in particolare per i commessi e gli addetti alle pulizie: sono in eccesso in diversi Paesi, tra cui Germania e Olanda, ma ce ne vorrebbero molti di più in Danimarca, Cipro, Repubblica Slovacca, Islanda; solo per i commessi c’è anche una forte domanda in Italia.
Quanto alla logistica, parlare di trasferimento da un Paese all’altro per lavoro non risulta essere sempre così semplice. Eppure in Europa, con un tasso di disoccupazione all’8,5% nell’Eurozona e al 7,1% nell’Ue, la lista delle occupazioni per le quali c’è poca offerta rispetto alla domanda è lunghissima: si contano oltre 260 qualifiche professionali. C’è quindi un problema di incontro tra domanda e offerta, e anche di orientamento professionale.