Un focus sulle buone prassi messe in campo dalle amministrazioni locali in tema di welfare e lavoro domestico. A partire dal numero di marzo-aprile i lettori di Assindatcolf Notizie avranno a disposizione uno strumento di conoscenza in più, uno ‘speciale’ dedicato ai progetti di eccellenza avviati a livello territoriale. Un’indagine approfondita che proseguirà nei numeri a venire del nostro notiziario.
In Veneto si sperimenta un welfare “nord europeo e scandinavo”: sono sempre meno le strutture in stile casa di riposo, a fronte di soluzioni creative che trovano sempre maggiore consenso. La regione sta, infatti, puntando su una serie di progetti in ambito sociale, anche grazie ai Fondi europei, per rispondere al generale invecchiamento della popolazione. Tra quelli più rilevanti la “badante di condominio” per la cura delle esigenze di anziani soli o che non possono essere sempre seguiti dai propri familiari, ma soprattutto il “nonno in affido”, una vera e propria innovazione dal punto di vista dell’inclusione sociale, nata per contrastare l’isolamento in cui molto spesso finiscono col trovarsi gli anziani.
Dal 1° marzo 2018 è anche operativa la sperimentazione ‘Pronto Badante’, un servizio in più rivolto agli over 65, residenti sul territorio, che l’amministrazione regionale ha deciso di mettere a disposizione di chi si trova per la prima volta in condizioni di fragilità. Il programma si attiva contattando il numero verde 800 59 33 88, con un’immediata e complessiva presa in carico dell’anziano, al quale vengono assicurati percorsi socio-assistenziali ed un sostegno economico di 300 euro “una tantum” per l’assunzione di una badante, per un rapporto di lavoro domestico regolare ed occasionale fino a un massimo di 30 ore.
In Friuli Venezia Giulia sostegno alle madri vittime di violenza. Si chiama “SiConTe – Progetto Matelda-2018”, ed è il programma che la regione Friuli Venezia Giulia ha scelto di dedicare alle donne vittime di violenza che hanno intrapreso percorsi di reinserimento. Il progetto si fonda su un principio fondamentale: per combattere la violenza di genere è necessario che le donne abbiano gli strumenti per emanciparsi, soprattutto dal punto di vista lavorativo, senza per questo dover rinunciare ad occuparsi della propria famiglia. Ecco perché tra le misure previste c’è anche l’erogazione di un bonus (compreso tra i 2 e i 3mila euro) per l’acquisto, attraverso l’attivazione di contratti di lavoro domestico, di servizi di “baby sitting” in aggiunta o in alternativa all’utilizzo dei servizi educativi e di comunità.
E ancora, sempre con l’intento di favorire le donne, madri con almeno un figlio di età fino a 5 anni non compiuti, che rientrano al lavoro, la Regione ha disposto una misura sperimentale che prevede l’elargizione di un contributo a fondo perduto ai datori di lavoro, anche liberi professionisti, che nel corso del 2018 le assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato o che le inseriscano in cooperativa in qualità di socia lavoratrice.