Sgravi fiscali anche per le famiglie datrici di lavoro domestico che assumono beneficiari del reddito di cittadinanza e corsia preferenziale per il settore, che con i suoi 2 milioni di addetti, può rappresentare un bacino occupazionale privilegiato da cui attingere per soddisfare le esigenze di chi sottoscrive il ‘patto per il lavoro’. Questa, in sintesi la proposta che Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, lo scorso 9 gennaio ha avanzato al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, chiedendo un incontro sul tema.
“Numeri alla mano, – dichiara Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf – abbiamo chiesto al ministro Di Maio di avviare un tavolo di confronto sul tema. L’obiettivo è quello di avere la certezza che anche il settore venga considerato nella stesura del provvedimento. Il comparto – prosegue – può, infatti, contare su 2 milioni di addetti, di cui 1,2 irregolari e per questo riteniamo possa rappresentare un bacino privilegiato di posti di lavoro da offrire a chi, tra i futuri beneficiari del RdC, sottoscriverà il ‘Patto per il lavoro’. Al contempo – prosegue – riteniamo altresì fondamentale che anche le famiglie datrici di lavoro domestico possano godere dei vantaggi riservati a chi assume un lavoratore assegnatario del RdC”.
“Non solo occupazione. Rispettando lo spirito del provvedimento, – aggiunge – ovvero accompagnare chi si reinserisce nel mercato del lavoro con un processo di formazione adeguato, abbiamo ricordato al ministro che Assindatcolf ha avviato con il supporto dell’Ente Bilaterale del Settore, Ebincolf, un percorso formativo capillare e gratuito dedicato alla qualificazione professionale di colf, badanti e baby sitter. Una condizione della quale lo Stato potrebbe avvantaggiarsi, appoggiandosi ad un sistema già consolidato su tutto il territorio nazionale”
“Ultimo tema ma non per importanza, quello dell’emersione del lavoro nero: stando agli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio statistico di Assindatcolf, in Italia 6 domestici su 10 sono irregolari. Se le famiglie potessero usufruire di agevolazioni fiscali sarebbero incentivate ad assumere, facendo automaticamente emergere una quota del ‘sommerso’ ed evitando, al contempo, che parte dei lavoratori attualmente irregolari diventino impropriamente assegnatari del RdC”.