“Limiti poco stringenti e nessun controllo preventivo: se l’impianto dei cosiddetti ‘nuovi voucher’ venisse confermato anche al Senato si rischia una migrazione di oltre 200 mila contratti di lavoro domestico regolari verso la zona grigia delle prestazioni ‘occasionali’”. È questo l’allarme lanciato da Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia, componente Fidaldo.
“Con il solo limite di 2500 euro, quale compenso massimo che un domestico potrà percepire da uno stesso datore di lavoro – prosegue Zini – si riesce tranquillamente a coprire la spesa di una colf, ma anche di una baby sitter o di una badante, che lavora 6 ore la settimana, un rapporto di lavoro subordinato a tutti gli effetti. Ragionando sulle soglie di reddito annuo dei lavoratori legati a questa tipologia contrattuale Assindatcolf ha, quindi, calcolato che oltre 204 mila rapporti di lavoro oggi regolari (oltre il 23% del totale) potrebbero migrare verso la gestione tramite Libretto famiglia e altrettante famiglie rischierebbero cause di lavoro per aver utilizzato uno strumento impropriamente. Il solo limite quantitativo non basta, infatti, a definire la natura della prestazione che rimane comunque nell’ambito del lavoro subordinato”.
“Complessivamente dunque, – conclude Zini – il giudizio che i datori di lavoro domestico danno del provvedimento è di forte perplessità: non c’è nessun miglioramento in termini di tutela delle famiglie rispetto al testo precedentemente abrogato dal Governo, una condizione che andrà, invece, ricercata in un dialogo specifico sul tema con le parti sociali”.