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Voucher: bene "libretto famiglia", ma solo se è un contratto

 “Al di là del confronto politico in atto, il Governo ed il Parlamento non si lascino sfuggire l’occasione di presentare un provvedimento di sostanza ed in grado di regolare seriamente il lavoro accessorio. A noi che rappresentiamo le famiglie datrici di lavoro domestico interessa esclusivamente parlare di contenuti: al contrario, fino ad oggi abbiamo solo sentito circolare ipotesi confuse”. Così Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia, componente Fidaldo intervenendo nel dibattito sui voucher.

 “Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti del ‘libretto Famiglia’ – prosegue Assindatcolf – purché questo venga concepito come un vero contratto di lavoro con caratteristiche di occasionalità, proprio come oggi viene descritto per le micro imprese. Viceversa, se si parla meramente di tutele previdenziali e assicurative non vediamo alcuna differenza rispetto allo strumento che esisteva fino a qualche mese fa e che il Governo ha abrogato. Quanto ai limiti, – conclude l’Associazione – siamo convinti che debbano essere fissate delle soglie molto restrittive, non oltre i 2000 euro per singolo lavoratore all’anno, indispensabili ad evitare ogni possibile abuso e cause di lavoro”.

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