Ancora una volta, i Giudici della Suprema Corte si sono trovati a dover definire la subordinazione nei rapporti di lavoro domestico. Nella sentenza n. 12690 del 20 giugno 2016 i Giudici hanno precisato, che la rilevanza della subordinazione è sempre riconducibile a un vincolo di soggezione del lavoratore al potere decisionale del datore di lavoro, caratterizzato dall’organizzare e disciplinare l’attività lavorativa, indicandone specificatamente i compiti e i tempi di esecuzione della prestazione. Inoltre, sempre nella sentenza, benché venisse contestata dal ricorrente l’applicazione del CCNL lavoro domestico, si è ribadito che, la mancata iscrizione da parte dei datori di lavoro ad associazioni di categoria, non esime gli stessi dal riconoscere le retribuzioni sindacali stabilite dal contratto.

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