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Rinviare l’applicazione del D. Lgs. n. 39/’14

Dal 6 aprile prossimo, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, chiunque intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, dovrà richiedere il certificato penale del casellario giudiziale, prima di procedere all’assunzione  della stessa.

 Ne dà notizia l’Assindatcolf, Associazione Sindacale Datori di Lavoro dei Collaboratori Familiari, componente Fidaldo ed aderente a Confedilizia, che allo stesso tempo rivolge un invito al Governo di rinviare l’entrata in vigore del predetto decreto legislativo, in quanto l’obbligo contenuto all’articolo 2 del provvedimento rende di fatto impossibile, alle famiglie con figli minori, di disporre liberamente l’assunzione di un collaboratore familiare generando, in tal modo, un grave disagio per le stesse.

 Il disagio è ancora maggiore visto che il mancato assolvimento del nuovo obbligo, comporta, per il datore di lavoro, una sanzione pecuniaria  di € 10.000,00, che può arrivare fino a € 15.000,00.

 L’Assindatcolf pur condividendo le finalità e le buone intenzioni contenute nell’iniziativa legislativa, deve rilevare che l’introduzione dell’obbligo per il datore di lavoro di richiedere il certificato penale del futuro dipendente, porterà sia alla paralisi delle assunzioni sia a favorire le assunzioni in nero, penalizzando pesantemente un settore che costituisce un supporto fondamentale per le famiglie italiane.

 Ulteriori informazioni  possono essere richieste al numero verde 800.162.261, o al numero 335.66.45.441 oppure presso le strutture territoriali di Assindatcolf i cui indirizzi sono reperibili sul sito www.assindatcolf.it.

 

 

 

 

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