Assindatcolf – Associazione datori di lavoro domestico, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia, rileva che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n.109/2012, si ripete l’operazione compiuta nel 2009 quando fu previsto per la prima volta il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e si volle dare ai datori di lavoro la possibilità di sanare la loro posizione irregolare.
Assindatcolf sottolinea che il testo del decreto contiene alcune regole che rendono la norma di difficile elusione e faranno emergere situazioni irregolari già in atto – evitando l’emersione di rapporti fittizi, creati ad hoc nell’ultima ora.
Già il richiedere una documentazione proveniente da organismi pubblici attestante la presenza dello straniero irregolare in Italia dal31/12/2011circoscrive l’ambito di applicazione dell’emersione alle persone effettivamente presenti in Italia da quasi un anno. Inoltre, l’esclusione dei datori di lavoro che abbiano già effettuato le procedure di ingresso tramite flussi annuali o l’emersione del 2009 senza, però, poi aver provveduto alla definizione della pratica con la firma del contratto o con la successiva assunzione, renderà – a parere di Assindatcolf – il ravvedimento fruibile solo dai datori di lavoro che, loro malgrado, abbiano fatto ricorso a manodopera irregolare.
L’aspetto economico dell’intera procedura potrebbe, però, creare dei limiti di accesso ai datori di lavoro domestico, i quali sono nella maggior parte dei casi anziani o famiglie con bambini. Il costo, infatti, del contributo forfettario di mille euro nonché il pagamento delle somme dovute a titolo retributivo e contributivo pari ad almeno sei mesi (da dimostrare in sede di sottoscrizione del contratto) inciderà non poco sul bilancio familiare.
Informazioni ed assistenza possono essere chieste alle sedi di Assindatcolf, i cui indirizzi si possono reperire sul sito www.assindatcolf.it o richiedere al numero verde 800.162.261.
Roma, 30 luglio 2012 UFFICIO STAMPA
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