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Lavoro domestico, Fidaldo: nessun rincaro per datori in busta paga

Nessun rincaro in busta paga per i datori di lavoro domestico: per quest’anno rimangono, infatti, sostanzialmente invariati i minimi retributivi che servono a determinare lo stipendio di colf, badanti e baby sitter. È quanto dichiara Fidaldo, Federazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, assieme alle Associazioni che la compongono (Assindatcolf, Nuova Collaborazione, A.D.L.D. e A.D.L.C.),  componente della Commissione Nazionale che oggi si è riunita di fronte al Ministero del Lavoro per stabilire le nuove tabelle, così come previsto dal Contratto Collettivo nazionale del settore.

Nel dettaglio, già a partire da gennaio 2017, le famiglie che in casa si avvalgono dell’aiuto di colf, badanti e baby sitter dovranno corrispondere in busta ai propri collaboratori domestici solo 1 centesimo in più sulla retribuzione oraria. Quanto ai lavoratori in regime di convivenza, il costo mensile dello stipendio aumenterà di 1 euro.

Fidaldo precisa inoltre, che i valori dei minimi retributivi non hanno subito sostanziali modifiche per effetto dell’indice Istat, cui sono soggette, che nel periodo novembre 2015-novembre 2016 non ha registrato grandi variazioni essendo aumentato solo dello 0,1%.

Le nuove tabelle mettono, altresì, in evidenza come per un datore di lavoro domestico sia più conveniente assumere il proprio collaboratore tramite regolare contratto, piuttosto che ricorrere ad un utilizzo, spesso improprio, dei buoni lavoro. Mettendo, infatti, a confronto i valori contenuti nelle nuove tabelle e quelli relativi ai voucher è facile evincere le differenze: 5,68 euro è il costo orario di una colf (livello B del CCNL) secondo i dati fissati dal Ministero del Lavoro mentre 6,02 è quello di una baby sitter (livello BS del CCNL), contro i 7,50 euro che un datore deve corrispondere al lavoratore qualora utilizzi i voucher.

“Escludendo i lavori veramente occasionali quali giardiniere e baby sitter, nella gestione del rapporto di lavoro domestico la strada maestra da seguire – dichiara Fidaldo – è sempre quella della stipula di un regolare contratto di lavoro, l’unico in grado di assicurare vantaggi, anche di carattere economico, al datore di lavoro e al lavoratore stesso”.

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