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Lavoro domestico: dati Inps confermano che serve intervento governo

“Cala il numero complessivo di colf e badanti ma aumenta la quota di italiani che si dedicano alle attività domestiche. I dati diffusi sul lavoro domestico impongono una riflessione: pur non entrando nel merito dei numeri forniti dall’INPS, ci pare che, con gli aggiustamenti annuali, il trend di perdita di posti di lavoro, anche nel settore domestico, si possa considerare arrestato, ma siamo di fronte all’evidente segnale che la crisi non è superata.Pertanto, riteniamo che il Governo dovrebbe cogliere il fenomeno del possibile ‘rimbalzo’ occupazionale,sostenendo da subito il comparto con: sostegno fiscale esemplificazioneamministrativa per le famiglie e formazione professionale per i lavoratori domestici”.

È quanto dichiara Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia, componente Fidaldo in merito ai numeri diffusi dall’INPS sul lavoro domestico.

“Senza un intervento strutturale – prosegue – si rischia di perdere un’occasione per aiutare le famiglie italiane, poiché il lavoro domestico interessa la vita di tutti, per rilanciare l’occupazione ma anche per ristrutturare un sistema di welfare obsoleto, non sempre in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Nel rinnovare l’auspicio che, nella prossima Legge di Stabilità, l’Esecutivo nazionale possa prevedere misure fiscali che siano davvero a favore delle famiglie, come il riconoscimento della totale deducibilità del costo del lavoro domestico, Assindatcolf, insieme ad Effe, European Federation for Family Employment and Homecare,si sta adoperando presso la Commissione europea per contribuire alla stesura del ‘Pilastro europeo dei diritti sociali’. Una vera e propria ‘bussola’ che servirà per valutare la situazione occupazionale e sociale degli stati membri e per guidare un processo di riforma anche a livello nazionale, che, auspichiamo, il nostro Paese possa anticipare almeno per il settore domestico, oggi ingiustamente penalizzato”.

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