“Contrariamente all’esclusione del settore domestico da parte del Governo, in merito all’anticipo in busta paga del TFR, l’Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestici, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia, sottolinea come questa norma sia già stata attivata contrattualmente. Il CCNL di categoria all’articolo 40, prevede, infatti, che a richiesta del lavoratore, il 70% del TFR venga liquidato annualmente. Senza considerare, poi, la prassi comune in base alla quale sono gli stessi datori di lavoro a chiedere di ricorrere alla corresponsione mensile di tale importo. Proprio per questo, se il Consiglio dei ministri dovesse prevedere per il collaboratore domestico la possibilità di ricevere il TFR mensilmente, non potremmo che condividerla pienamente. Riteniamo, infatti, che, se richiesta, la corresponsione mensile del TFR possa essere uno strumento vantaggioso non solo per il lavoratore ma anche per il datore di lavoro, che non dovrebbe così provvedere all’ accantonamento o sostenere quell’ ingente esborso, in un’unica soluzione,  pari quasi ad una mensilità, per il TFR annuale”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’ Assindatcolf.

 

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