“‘Il valore dell’immigrazione’, interessante volume redatto dalla Fondazione Leone Moressa, da un lato sollecita il tessuto sociale e punta ad invertire quella tendenza ad avere verso l’immigrato un approccio negativo e, dall’altro, mette in risalto l’apporto positivo di questa stessa figura sulla società italiana. Si tratta di temi delicati ed attuali che Assindatcolf condivide e su cui ha più volte posto l’accento.  L’Italia, infatti, – spiega l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, componente  Fidaldo  e aderente Confedilizia – tra i più grandi mercati di lavoro domestico in Europa, vede proprio gli immigrati costituire la principale fonte di manodopera di questo comparto. Si tratta di figure che, per la maggior parte delle famiglie datori di lavoro domestico, rappresentano “un valore”, un valido aiuto a cui affidare la gestione e la cura dei propri cari. Il settore domestico, infatti, seppure investito dalla crisi economica, ha risentito in misura minore della recessione, mantenendo l’occupazione degli stranieri ed aprendosi anche all’offerta proveniente dagli italiani. Questi ultimi, spesso, puntano ad inserirsi nel circuito del lavoro domestico o scelgono di dedicarsi alla cura dei propri anziani e dei figli, sopperendo con il loro impegno ad un supporto esterno che non potrebbero permettersi. L’avvicinarsi degli italiani al settore, scegliendolo come propria occupazione, avvalora la tesi che non si tratti di un lavoro poco qualificato ma che, al contrario,  sia un impiego dignitoso al pari degli altri lavori. Se la nostra società prendesse coscienza dell’importanza del lavoro domestico, non considerandolo di bassa specializzazione o meramente manuale, e riuscisse ad abbinare il concetto di professionalità alla cura delle persone e delle cose, il  settore – sostiene Assindatcolf – potrebbe rappresentare una risposta certa al problema italiano della disoccupazione. Purtroppo, spesso, quando si parla di lavoratori immigrati e di occupazione domestica ci si scontra con il lavoro nero e le irregolarità contrattuali. Si tratta di abitudini che Assindatcolf, da sempre, si impegna a contrastare fermamente. A tal fine, ha per esempio proposto, più volte, che ai datori di lavoro domestico venisse data la possibilità di detrarre l’intero costo del lavoro dal proprio reddito, un modo concreto per incentivare le assunzioni regolari. Soltanto mettendo in campo politiche di sostegno, volte ad incentivare queste buone prassi, e coinvolgendo le Istituzioni nella realizzazione di programmi che vadano in questa direzione sarà possibile debellare la piaga del lavoro nero e tutelare i lavoratori, siano essi italiani o stranieri”.

E’ quanto scritto in un comunicato stampa di Assindatcolf.

 

 

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