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Fidaldo al tavolo con Catalfo: chiesti ammortizzatori per domestici e agevolazioni fiscali per famiglie

“Ammortizzatori sociali anche per colf, badanti e baby sitter e agevolazioni fiscali per 1 milione di famiglie datrici di lavoro domestico regolare che, se non supportate adeguatamente, ad aprile rischiano di dover licenziare centinaia di dipendenti. È questa la principale richiesta che oggi abbiamo avanzato al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo nel corso del tavolo tecnico da lei convocato per affrontare le criticità che sta vivendo il comparto, una riunione alla quale hanno partecipato tutte le sigle sindacali firmatarie del Ccnl, rappresentative sia delle famiglie datrici, che quelle dei lavoratori”. Così Andrea Zini, consigliere della Fidaldo, Federazione nazionale dei datori di lavoro domestico che riunisce Assindatcolf, Nuova Collaborazione, Adld e Adlc, presente alla riunione.

“Ringraziamo il Ministro – prosegue Zini – perché si è dimostrata molto disponibile rispetto alle richieste che abbiamo formulato in modo pressoché unitario a fronte di una situazione che ha ormai bisogno di risposte immediate. Se nel mese di marzo molte famiglie sono, infatti, riuscite ad arrangiarsi con soluzioni tampone ad aprile i nodi verranno al pettine ed il rischio licenziamenti si farà concreto, soprattutto per gli oltre 200 mila datori che hanno in essere rapporti di lavoro che superano le 35 ore settimanali, con costi mensili per il personale che ammontano mediamente intorno ai 1.250 euro”. “Al ministro Catalfo – continua – abbiamo chiesto che i lavoratori regolari, gli oltre 860 mila censiti dall’Inps, non vengano considerati alla stregua di chi, seppur per necessità, opera nel sommerso e che pure in questa fase ha bisogno di essere supportato. Infine il rilancio: abbiamo chiesto che superata la crisi si possano prevedere dei meccanismi strutturali, quali la totale deduzione del costo del lavoro domestico, per sostenere le famiglie ma anche per far uscire dall’irregolarità i domestici che oggi sono in nero, circa 1,2 milioni di lavoratori”.

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