Non solo vacanze, cenoni e regali da mettere sotto l’albero; per molte famiglie italiane Natale significherà anche fare i conti con alcune inevitabili spese domestiche. Parliamo di chi ha alle proprie dipendenze colf, badanti e baby sitter, un esercito di oltre 2 milioni di famiglie, che entro dicembre dovranno elargire ai propri dipendenti tredicesime ed anticipi di Tfr. Quindi attenzione al calendario. La prossima scadenza è fissata al 21 dicembre: entro questa data i domestici dovranno infatti ricevere la “gratifica natalizia”, che di fatto corrisponde a una mensilità piena, ma con alcuni distinguo. Nel caso dei lavoratori conviventi la tredicesima dovrà essere comprensiva anche di indennità di vitto e alloggio; mentre, se il domestico non ha raggiunto un anno di servizio dovrà essere calcolata in dodicesimi (sull’importo globale) rapportati ai mesi di lavoro effettivi. Quello che non cambia e che è molto importante sapere è che sulla gratifica natalizia non devono essere versati i contributi Inps.
Dicembre è anche il mese in cui, per consuetudine, i datori di lavoro anticipano ai propri dipendenti quote di Tfr (trattamento di fine rapporto). Pur non esistendo alcun obbligo formale, quello che da sempre la nostra associazione consiglia alle famiglie è di liquidare la somma maturata nel corso dell’anno 2017 (nella misura massima del 70%) e questo per non dover sostenere poi ingenti uscite in un’unica soluzione al momento della risoluzione del rapporto di lavoro.
Quanto al calendario delle festività, per chi non fosse a conoscenza delle indicazioni contenute nel contratto collettivo di lavoro, è bene tenere a mente alcune semplici indicazioni: è obbligatorio concedere uno stop al servizio nei giorni 8 dicembre (che andrà retribuito come un regolare giorno di servizio), 25 e 26 dicembre ma anche l’1 e il 6 gennaio 2018. Diverso il caso in cui fosse stato richiesto preventivamente un impegno extra: in questo caso al lavoratore spetterà il compenso per il lavoro straordinario con la maggiorazione del 60%.