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Con il Decreto del Fare semplificazione anche per il datore di lavoro domestico

Assindatcolf – Associazione dei datori di lavoro domestico, componente Fidaldo e aderente a Confedilizia, segnala che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n. 69 del21 giugno 2013 – c.d. “decreto del fare” – si è finalmente risolta, con l’abrogazione della legge 1239 del 1939 la tutta italica, vicenda della tessera sanitaria per i lavori domestici.

 Il problema – sottolinea Assindatcolf – nasceva dal fatto che per legge sussisteva l’obbligo per il datore di lavoro domestico di assumere (o trattenere in servizio) un lavoratore provvisto di  tessera sanitaria – conforme ad un modello stabilito dal Ministero dell’Interno – la cui mancanza di richiesta e di possesso era passibile di sanzioni amministrative rispettivamente per il datore richiedente e per il lavoratore esibente. Tale tessera, nella realtà quotidiana, però non veniva rilasciata da nessun ufficio pubblico, in quanto il Ministero non ha mai approvato il modello iniziale.

  I partecipanti all’annuale assemblea dell’Assindatcolf, in corso oggi a Roma – rilevano che, con il decreto legge n. 69/’13 (“del fare”), finalmente si è fatta chiarezza sull’annosa vicenda arrivando ad un lieto fine, soprattutto per quei cittadini che avrebbero voluto ottemperare all’anzidetto obbligo, ma si sono sempre trovati nell’impossibilità giuridica di adempiervi. Soddisfatti che, questa conclusione, solleva il datore di lavoro domestico da un superfluo  adempimento – se pur virtuale ma soggetto a sanzioni (da €77,00 a€ 464,00) – Assindatcolf chiede al Parlamento, che – durante la conversione in legge del decreto – non venga modificato quanto – dopo tanto tempo – ha statuito il Governo e cioè l’abrogazione della legge 1239/1939, come previsto dal comma 7 dell’art. 42 del citato DL. 69/13.

 Per ogni ulteriore informazione in merito, si può contattare le locali sedi di Assindatcolf, i cui indirizzi sono reperibili sul sito www.assindatcolf.it oppure possono essere richiesti al numero verde 800.162.261.

 

Roma, 25 giugno 2013                                                                    UFFICIO STAMPA

 

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