Nella stagione dedicata per antonomasia all’assunzione delle baby sitter non è banale, né tanto meno scontato, interrogarsi su cosa sia giusto riconoscere in busta paga al futuro dipendente, soprattutto se in casa i bambini da accudire sono 2 o più. Opportuno o necessario? Non si tratta solo di sfumature. Vediamo di spiegare meglio.

Il caso è quello ‘classico’ di una famiglia che in autunno si attiva per riorganizzare gli equilibri quotidiani dopo il lungo stop estivo: i bambini da prendere a scuola; i genitori che lavorano fino a sera; la tata da trovare e da assumere. Superato il primo step, quello della selezione (non poco impegnativo), arriva il momento di concordare la paga oraria. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare il contratto collettivo nazionale che regola il settore domestico non attribuisce variazioni di retribuzione in relazione al numero di assistiti. Che si tratti, dunque, di 1, 2 o più bambini, lo quota oraria non si modifica. Non cambierebbe neanche se l’esigenza fosse quella di assumere una badante per assistere 2 o più anziani.

Esistono, infatti, dei minimi retributivi orari (per i lavoratori non conviventi) che stabiliscono un quantum in relazione al livello di inquadramento (Bs quando il bambino non è autosufficiente, Bs dai 3 anni in su, Ds se il lavoratore ha uno specifico diploma). Tuttavia, sebbene non si tratti di un obbligo, quando una famiglia numerosa decide di assumere una tata che si occupi dei bambini dovrebbe tenere in considerazione eventuali richieste di maggiorazioni retributive da parte del domestico legate al carico di lavoro che, indubbiamente “lievita”, se i figli da accudire sono tanti.

Ecco allora che entra in gioco il cosiddetto “superminimo, una voce aggiuntiva rispetto alla retribuzione ordinaria, da inserire in busta paga. Il superminimo, che è stabilito dal datore, non è cumulabile con gli scatti di anzianità previsti da contratto. Di contro, però, il superminimo potrebbe ‘assorbire’ gli aumenti annuali retributivi previsti dal Ccnl. Condizionale d’obbligo poiché la scelta che assorba o meno gli scatti retributivi dipende da cosa viene concordato al momento dell’assunzione (o quando sopraggiunge una variazione contrattuale).

E se la baby sitter è chiamata per sorvegliare i bambini quando i genitori vogliono concedersi un’uscita serale? In questo caso si che una maggiorazione è prevista. Il contratto stabilisce, infatti, che debba essere riconosciuto uno straordinario pari al 50% della retribuzione oraria quando l’attività lavorativa viene svolta dalle 22 alle 6 del mattino.

Non lasciare al caso la gestione di colf, badanti e baby sitter!

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