“Bene la Regione Emilia Romagna che da oggi rende operativo il ‘protocollo badanti’: doppio tampone obbligatorio ed un sistema di presa in carico per chi rientra in Italia, con la possibilità di prevedere alloggi alternativi a quelli del datore di lavoro qualora non siano idonei a trascorrere i 14 giorni obbligatori di isolamento fiduciario. L’appello che torniamo a lanciare al Governo è quello di uniformare i provvedimenti che le singole regioni stanno adottando in modo autonomo a livello territoriale. Al contrario, il rischio è quello di creare solo confusione nelle famiglie ed in particolare negli anziani, spesso anche disabili e malati, i soggetti più vulnerabili in questa emergenza sanitaria”. Così Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia, componente Fidaldo.
“Uniformando le regole in tutte le regioni – prosegue Assindatcolf – sarebbe più semplice raggiungere le famiglie e renderle partecipi nel processo di presa in carico della badante, considerando che molte di queste lavoratrici svolgono l’attività in regime di convivenza. Ecco perché lo scorso 22 luglio abbiamo rivolto un appello a Regioni e Governo, che oggi rinnoviamo, affinché venissero emanate delle linee guida nazionali da applicare ai lavoratori domestici stranieri, anche appartenenti a Paesi dell’area Schengen, che rientrino in Italia dalle ferie, considerando che il 70% del totale della forza lavoro impiegata nel comparto è straniera e che quasi la metà di queste lavoratrici sono dedite all’assistenza di anziani”.