Si chiama congedo di paternità ed è una misura pensata per i neo papà dipendenti che, in occasione della nascita di un figlio (o in caso di adozione e affido), entro e non oltre il 5 mese di vita del piccolo possono assentarsi dal lavoro per 5 giorni ma senza per questo dover rinunciare a parte dello stipendio. In quanto lavoratori dipendenti anche i domestici hanno diritto ad usufruire di questa misura con un’indennità pagata direttamente dall’Inps pari al 100% della retribuzione (per le lavoratrici domestiche la maternità obbligatoria è invece indennizzata nella misura del 80% della retribuzione convenzionale).

Oltre al congedo obbligatorio (portato a 5 giorni con l’ultima legge di Bilancio 2019) i domestici possono anche fruire di 1 giorno in più, il cosiddetto congedo facoltativo qualora la madre rinunci ad 1 giorno dei suoi 5 mesi di maternità obbligatoria.

L’eventuale stop dovrà essere comunicato al proprio datore di lavoro e all’Inps, mediante procedura telematica, attraverso la presentazione di due differenti domande: ‘congedo obbligatorio’ e ‘congedo facoltativo’ qualora la madre rientri a lavoro con un giorno di anticipo.

 

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