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1 maggio: oltre 1 milione di domestici in nero, Istituzioni invertano rotta

“Nessuna dignità senza contratto: alla vigilia del 1 maggio vorremmo dedicare la Festa dei Lavoratori a tutte le persone che in Italia sono costrette a lavorare nell’irregolarità, senza diritti e senza prospettive. Una vera e propria piaga sociale, sopratutto nel settore domestico, dove le stime non ufficiali parlano di circa 1 milione e 250 mila lavoratori in nero, un piccolo ‘esercito’ quasi tutto al femminile fatto di colf, badanti e baby sitter. Ora è tempo di passare dalle parole ai fatti: invertire la rotta non è solo necessario ma deve diventare priorità nell’agenda politica”. È quanto dichiara Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, aderente Confedilizia, componente Fidaldo.   “Per questo, – prosegue – rinnoviamo l’appello che da anni avanziamo alle Istituzioni affinché venga finalmente riformato il welfare di questo Paese, non più in grado di tutelare i lavoratori ma soprattutto le famiglie che ne hanno bisogno. Fondamentale, inoltre, sottolineare che diritti e doveri delle parti si basano non solo sul rispetto del contratto collettivo di lavoro ma, soprattutto, sul costante e concreto intervento dello Stato. Senza defiscalizzare il costo del lavoro domestico, come dimostrano i dati sul lavoro nero, si rimane in una colpevole inerzia”.

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